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Burning Achilles

Olio su tela - 120x50
2020
alessandra vaghi

Questo Achille tormentato e ardente di rabbia siede scomposto su un lettino da psicoanalisi, mentre La scacchiera sottostante allude alla pavimentazione di Notre Dame.

 

 

Chiunque possiede sia luce che oscurità, ma spesso si pretende la perfezione.

Le proprie debolezze imbarazzano.

E' vero, se non ci fosse la LUCE ci sarebbe solo una tela nera, solo oscurità… ma è anche vero che un corpo senza ombre rimarrebbe una figura piatta e inespressiva, poco credibile.

 

Anche un semidio come Achille aveva il suo punto debole. Era imperfetto. Ma è proprio quel punto debole ad affascinarci, a raccontare di lui.

Anche una cattedrale sembra così stabile ed eterna, ma Notre Dame ci ha detto che non è così e, come Achille, ha sentito il fuoco che distrugge, che ci mangia dentro… che ci dice che la perfezione non esiste oppure che è destinata alla fine.

È quel fuoco dell’inferno dantesco, il fuoco della colpa.

 

"Noi non siamo né semidei né cattedrali di marmo.

 Non facciamocene una colpa. Accettiamo i nostri limiti, le nostre oscurità.

Le cose che nascondiamo anche a noi stessi. Per paura.

 

Sono anche le nostre debolezze a renderci autentici." 

Alessandra Vaghi

© 2020 by Alessandra Vaghi

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