ALESSANDRA
V A G H I
Olio su tela - 100x70
2019

Tristi, introversi, riflessivi, egocentrici, lunatici, ribelli.
Il loro elemento è la Terra.
La loro stagione l’Autunno.
Durante il Rinascimento, i filosofi riconobbero in moltissimi artisti le caratteristiche del temperamento saturnino. Sono i Nati sotto Saturno.
<La malattia, tanto più se è seria, scandalosa, discreta e segreta, stabilisce una certa antitesi critica al mondo, alla vita dozzinale, ispira sentimenti di ribellione e d'ironia contro l'ordine borghese e spinge il suo uomo a cercar protezione nello spirito libero, nei libri, nel pensiero... il genio è una forma di energia vitale profondamente esperta della malattia, una forma che dalla malattia attinge e per essa diventa creatrice > (Thomas Mann -Doktor Faustus-).
La malinconia viene associata con un'altissima frequenza alla creatività, ne costituisce l'humus ed il motore. Perché? La cosa appare contro intuitiva, nella misura in cui l'umor depresso implica di per sè una quota di paralisi e blocco dell'energia vitale.
<Se lo chiedeva già Aristotele, interrogandosi sul mistero che legava alle sindromi melanconiche la maggior parte degli uomini eccezionali dei suoi tempi (politici, filosofi, poeti). E in maniera diversa Giacomo Leopardi si poneva la stessa questione a proposito dell'ispirazione autenticamente poetica, invariabilmente ed enigmaticamente associata ad una "dolce malinconia che partorisce le cose belle".>
Descrizione dell’opera:
"Prometeo è un personaggio della mitologia greca, colui che rubò una scintilla agli dei per restituire il Fuoco al genere umano. Secondo il racconto mitico, il Fuoco rappresentava l’elemento senza il quale gli uomini non potevano vivere, qualcosa di cui non potevano fare a meno. Senza esso, all'epoca, non era possibile cucinare, riscaldarsi, illuminare l’oscurità della notte. Era fondamentale per la vita."
L’opera, a inganno del titolo, non rappresenta Prometeo in quanto tale: la figura umana raffigurata è un artista, un nato sotto saturno. Lo sguardo cupo e abbassato e il corpo prostrato in un contegno che indica una riflessione interna profonda, suggeriscono un atteggiamento apparentemente statico ma allo stesso tempo fremente di inquietudine e turbamento.
In basso a sinistra, sotto la mano appoggiata a terra, vi è una cifra scritta: il numero 34, una piccola citazione di Albrecht Dürer. Infatti il numero 34 è il risultato che danno le somme all'interno del quadrato magico presente nella sua celebre incisione intitolata “Melanconia” datata 1514.
In basso a destra, invece, troviamo un bastoncino cavo e un piccolo corpo ardente: è la scintilla di Prometeo.
Dietro l’artista s’innalza imponente una Cattedrale, emblema dell’Arte Sublime, come se fosse comparsa all'improvviso dal nulla, come un fantasma; appare come <la natura nei suoi aspetti più terrificanti, come mari burrascosi, cime innevate o eruzioni vulcaniche> diventa dunque la fonte del Sublime perché <produce la più forte emozione che l'animo sia capace di sentire>
L’uomo saturnino è immerso in un’atmosfera vibrante di un indescrivibile senso di suggestione; si sente indifeso, paralizzato difronte alla potenza infinita dell’Arte.
L’artista ha bisogno dell’Arte come l’umanità ha bisogno del fuoco.
La scintilla che prometeo ruba a Zeus per salvare l’umanità è la stessa scintilla che smuove l’animo melanconico del pittore, dello scultore, del musicista; la matrice dell’ispirazione e creazione dell’artista.
Alessandra Vaghi
